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mercoledì 30 gennaio 2013

E.T. può succedere, no?



Mi sventola il telefono sotto il naso. I baffi alla Magnum coprono spietati le labbra. Un’impresa carpire cosa stia dicendo.
Chiedo a babbo mio di ripetere più lentamente.
Intravedo un “non funz…” “bloccat”, “non sento”.
Dillamme.

Sono di corsa e non avendo capito il problema gli dico “mettilo in carica, sarà scarico no? O hai finito il credito?”
Scuote la testa (questo l’ho capito).

Giungo a casa, messaggio alla Frau (la miii mamma, chiamata così da Gabibbo, questa ve la racconto un’altra volta).

Nelle ore a seguire cerchiamo di comprendere, a distanza, cosa sia successo al telefono.
Carico lo è. Quindi è finito il credito, si presume.

Se solo fossimo stati attenti a quello che voleva spiegare la Frau “quando tuo padre tenta di fare il numero non funziona…”
Stava tutto in quel “tenta” tonta!

È già qualche anno che m’alleno ai loro “meccanismi” di comunicazione, ma fatico a stare al passo…
Hanno trascorso una vita cercando di capire il linguaggio di noi figli e voilà che si ripigliano la rivincita!

Oggi li ho portati fuori a pranzo e chiedo loro “siete andati a caricare il telefono?”
Mio padre svia, continua a mangiare, mia madre esclama “Non sai cosa è successo!”
Eh no che non lo so!

Voi l’avete in mente la faccia angelica delle persone anziane quando cercano di dirvi….

“non ci siamo ricordati di togliere il blocco tastiera, per questo non funzionava!”

E.T. può succedere, no?


Bon Appétit!

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