Ho
letto che “La vita comincia a quarant’anni”. Poco mi mancava al giro di boa.
L’unica cosa che non potevo immaginare era che all’ultima bracciata, all’ultimo
respiro, all’ultima occhiata dietro le spalle…venissi ripescata, per non dir
rianimata!
Lasciavo
un mondo fatto di suoni, di rumori, di parole sentite e con un gran botto
entravo in un mondo nuovo fatto di silenzi, di parole scritte, di ricordi
sentiti.
Ho 47
anni e un ragazzino che ora ne ha quattordici, ma quando la mia vita è
cambiata e sono diventata sorda ne aveva appena cinque.
E così,
volente o nolente, ho trascinato anche lui in questa nuova dimensione.
Sono
passati 8 anni e, tra mille difficoltà, ho scoperto che questo
mondo mi stava dando delle altre opportunità, certo con tanto dolore, quello a
cui avevo deciso di dare poco spazio. Si può? Si deve, mi ripetevo…
Cerco la vita conoscendo i miei limiti,
spaziando nell’infinito.
Ho
sempre creduto che entrare nei pensieri di qualcuno sia un’impresa
semplicemente impossibile. Forse perché l’ingresso a tutti i miei pensieri, al
loro vero e profondo significato, è da sempre precluso persino a me stessa. Ci
provo, cominciando da me, da quello che mi piace, da quello che vorrei
trasmettere.
Dicono
di me che sono forte, determinata e un po’ pazza.
Io dico
che mi disfo e mi rifaccio d’istinto, oggi qui, domani…